Consigli per gli acquisti

Intrattenimenti acustici di qualità

Io non so voi ma quando sono in vacanza, soprattutto nei primi giorni, cado in una specie di limbo oscuro di nullafacenza. Riduco al minimo le attività che mi implichino un qualsivoglia sforzo e divento una specie di versione ingentilita di un’ameba: dormo, mangio, dormo, in un ciclo perpetuo che dura almeno quattro e cinque giorni.

Questa condizione mi consente un ripristino veloce dell’energia dispersa durante l’anno lavorativo e sebbene sia molto frustrante per chi accanto me desidererebbe maggiore azione, mi è assolutamente indispensabile. Sarei stata certamente una perfetta paziente del sanatorio Berghof, il sanatorio svizzero descritto nella Montagna Incantata di Thomas Mann. Credo mi sarei trovata a mio agio ad oziare in mezzo a nobili e borghesi tubercolotici, ascoltando Chopin, facendo lunghi bagni di sole e seducendo giovani militari in convalescenza.

L’ibernazione di tutte le mie facoltà, prevede anche la riduzione del tempo dedicato alla lettura in favore di attività ancora più passive, come l’ascolto di musica e di podcast, che trovo siano una delle invenzioni migliori di sempre. Mentre l’universo mondo si prodiga quindi, a consigliarvi libri di lettura estivi, io condividerò i miei podcast preferiti, per motivare chi come me non ha voglia di fare assolutamente nulla a non cedere alle barbarie dell’ozio ignorante.

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6 MINUTE ENGLISH BBC

Un podcast carinissimo per chi tenta di tenere esercitato l’inglese durante tutto l’anno. È un contributo estremamente breve, sei minuti circa, a cadenza settimanale, in cui i due presentatori Rob e Catherine discutono di una notizia di attualità. I temi sono molto leggeri e godibili, e l’argomento prescelto della settimana viene discusso sia dal punto di vista conversazionale che grammaticale e di pronuncia.

AD ALTA VOCE – RAI RADIO 3

Un podcast estratto dal famoso programma radiofonico di Radio Tre, in cui grandi attori leggono classici della letteratura. Tendenzialmente io tendo ad ascoltare libri che ho già letto, perché non sono mai veramente concentrata, per cui se ascolto un libro che non ho mai letto me ne perdo sicuramente alcune parti e questo mi manda ai pazzi.

Quando ascolto però un’opera che ho già affrontato, mi si apre un mondo, riesco a gustare la trama e i dialoghi in un modo completamente diverso. Ora ad esempio sto ascoltando Moby Dick di Melville e l’esperienza mi sta dando grandissima soddisfazione.

IL CINEMA ALLA RADIO – RAI RADIO 3

Questo è uno dei miei podcast preferiti. Viene scelto un film, se ne contestualizza la trama, i protagonisti, il regista e tutto il resto e invece di guardarlo lo si ascolta. Può sembrare una cosa balzana e bizzarra, o forse limitante, visto che la dimensione visuale di un film è imprescindibile, però vi assicuro che è un’esperienza che merita. Oltretutto non si ascolta tutto il film, vengono scelti alcuni spezzoni che vengono poi inframmezzati da una spiegazione sul contesto della scena, quindi è godibilissimo. Inoltre, la selezione è davvero di qualità: ci sono film vecchi, cartoni animati, comici, di tutto.

LETTURE – DI RADIO 24

Podcast in cui, premesso che non possiamo leggere tutto quello che viene offerto dall’offerta giornalistica, culturale e mediatica, vengono selezionati dei contributi riguardanti diversi temi, che vengono letti e commentati. Possono essere discorsi di politici antichi o moderni, opere filosofiche, citazioni, encicliche e così via, ma anche temi dedicati all’attualità. Molto carino e interessante.

IN OUR TIME: PHYLOSOPHY – BBC RADIO

Last but not least, un podcast tratto da una trasmissione BBC dedicata alla filosofia. È sicuramente un po’ più impegnativo, bisogna avere una certa competenza nella lingua inglese ed essere interessati all’argomento, però è davvero ben strutturato. Ogni puntata è dedicata ad un filosofo o una scuola di filosofia e le spiegazioni sono davvero chiare e complete.

Ora non pensiate che il livello del mio intrattenimento sia sempre così alto, perché vi garantisco che non lo è, anzi per la maggior parte del tempo scarico la tensione mentale ascoltando indegne playlist di Spotify e guardando serie tv, ma tento di alternare un po’ l’offerta, anche solo per introdurre più bellezza possibile al mio quotidiano.

Se qualcuno ha dei podcast da suggerire, è il benvenuto. Lo omaggerò di tutto il mio entusiasmo.

La la land

E la vita ti sorride

Faccio una premessa: i musical non mi piacciono. O meglio la mia struttura mentale, magari un po’ rigidina, prevede che una persona o parli o canti. Ma mai le due cose insieme. Il multitasking, che subisco già nella mia vita lavorativa, non mi piace applicato al tempo libero. Quindi o si mangia o si guarda o un film, o ci si deprime o si ride, detesto gli stati confusi in cui non è ben chiara la direzione da prendere.

Comunque questa premessa mi serviva a introdurre il fatto che ho aggirato la mia avversione per i musical e lo scorso week end sono andata a vedere La la land. In parte sono stata anche condizionata da tutte quelle nomination agli Oscar, che creano un po’ l’effetto best seller, e fanno leva sulla tua dabbenaggine da utente medio a caccia di entertainment di qualità. In più il fatto che il regista del film Damien Chazelle, abbia più o meno la mia età (in realtà è più giovane, mannaggia) mi motivava a supportare la sua opera. Spazio ai giovani, mi sono detta!

Ebbene devo dire che è un film davvero carino. Delizioso in alcune parti (non tutte). Anche se la gente parla e canta contemporaneamente, anche se si parla d’ amore (è sempre difficile parlarne senza scadere nel patetico o nel tragico) e anche se di fondo non affronta temi controversi o di denuncia. Quelli insomma un po’ strappalacrime che fanno sempre vincere gli Oscar. Certo chiariamo, non griderei al capolavoro come tanti inneggiano, anzi in alcuni punti per dirla tutta è anche noiosetto.

Detto questo, non vi spoilero la trama che è meglio se ve lo vedete, però ecco vi garantisco che anche il più pessimista di voi, potrà uscirne con un sorriso. Io sono giorni che canticchio le canzoni della colonna sonora e ogni volta che salgo in metro mi aspetto che a un certo punto tutti si fermino e inizino a cantare e ballare.

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La magia del film è che, nonostante non finisca bene, cosa notevole se consideriamo che l’happy end a Hollywood è di dovere, ti mette di buonumore e vi posso garantire che ci sono poche cose che mi mettono di buon umore attualmente, a parte leggere, lamentarmi della vita e mangiare patatine fritte. Sono rari i casi in cui i film mi alleggeriscono, è molto più frequente che mi facciano piangere, mi sconvolgano o mi facciano riflettere. Ecco in questo caso La la land mi ha regalato un po’ di buonumore, che di questi tempi è merce rara.

Quindi o voi quattro lettori di questo blog sperduto, se vi capita, così per caso o per volontà, andate a vedere La la land. Poi magari non vi piace e mi insultate e mi chiedete di rimborsarvi i soldi del biglietto, cosa che sappiate non farò, però ecco sono sicura che dopo averlo fatto qualche motivetto della colonna sonora vi risuonerà nella capoccia e forse vi verrà voglia di pensare che nelle mille baggianate che scrivo su questo avevo ragione. Nel caso peggiore sarete comunque andati al cinema, che nel week end è sicuramente una scelta migliore del centro commerciale, o dell’Ikea.

In fondo, come diceva quello che poi tapino è morto nel film Il corvo, “Non può piovere per sempre”. A lui non è andata molto bene, e non sono sicura che a noi andrà meglio, però let’s try!

 

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