Sembra che uno dei rimpianti più grandi di Bill Gates (si, anche i miliardari ne hanno) sia stata la progettazione del tasto di uscita forzata CTRL-ALT-CANC. Pare che di fatto si sia pentito di averlo reso così macchinoso, di aver creato questa sequenza di tre tasti da premere contemporaneamente, quando sarebbe potuto bastarne uno singolo, o forse due. La vicenda narra infatti che durante una riunione nella quale stava discutendo della questione con un ingegnere di IBM, entrambi fossero d’accordo che consentire di sbloccare forzatamente il pc con un solo tasto, sarebbe stato eccessivo, troppo immediato, e avrebbe portato le persone ad abusarne, anche in contesti in cui l’azione non sarebbe stata consigliabile.
Non so perché Bill ritenga questa cosa un errore: mi sembra al contrario frutto di ragionamenti ponderati, basati oltretutto su considerazioni puntuali sulla natura umana: dai loro la possibilità di rendere più immediato un processo e lo faranno, quasi sicuramente abusandone. Io se fossi Gates, avrei invece un’altra forma di rimpianto, ovvero che un’idea così utile, come la possibilità di sbloccare un sistema operativo bloccato con una semplice azione, non sia stato esteso e brevettato anche alla vita di noi poveri uomini, fatti di carne, ossa, e umano sentire.
Nella vita di ognuno infatti, il tasso di complicazione è variabile ma sempre presente. Possiamo tranquillamente affermare che dipenda dall’intrecciarsi di molteplici fattori, fra cui il carattere, lo stile di vita, la vita sociale, il lavoro svolto, il caso, il destino e anche il trascorrere del tempo.
Tendenzialmente quando si invecchia si diventa più cauti, e si perde un po’ quell’afflato giovanile che porta a riflettere poco ed agire molto e che aumenta l’entropia potenziale. Questo vale come regola generale, anche se io, nonostante l’età, mi sento iscritta a pieni voti nel partito della complicazione. Questo deriva in parte da una componente caratteriale e in parte da una ipertrofia di pensiero che mi conduce sempre alla messa in discussione di tutto. Quindi tendenzialmente non sono mai tranquilla, anzi, a volte mi confronto con la classica situazione di un sistema operativo ingolfato da mille pensieri, con la CPU drenata da mille attività, e il panico che cresce, lento e inesorabile.
Pensate quindi che bello se nella nostra vita, in situazioni simili, ci potesse essere la possibilità di schiacciare tre punti, tipo non so una tempia, l’alluce e il palmo della mano contemporaneamente ed entrare in un’area di gestione del sistema, in cui con chiara freddezza si potesse mettere a fuoco le attività che ci impallano e con un semplice click, poter schiacciare TERMINA ATTIVITÀ e porre fine a pensieri molesti, cortocircuiti emotivi, stress, paure e via dicendo.
Io ne sarei estasiata. Certo c’è un potenziale effetto collaterale che sperimentiamo anche nelle nostre vite informatiche, ovvero la perdita di dati. Spegnere violentemente un computer bloccato si sa, ci fa esporre a questa possibilità, e se proseguiamo con il parallelismo, se avessimo questa opportunità nella vita reale, implicherebbe una perdita di ricordi, di memorie, di complessità e profondità di pensiero.
Bisognerebbe centellinare questo escamotage, tenerlo solo per gli scenari peggiori. Tipo la fine di un amore, o quei periodi di vita in cui tutto sembra andare male. Sarebbe un buon modo per cavarsi d’impiccio dalle cose della vita che sembrano insostenibili. E per Bacco, per quanto io tutto sommato possa ritenermi fortunata, ci sono state volte in cui se avessi avuto un’alternativa meno complicata, sono sicura che l’avrei scelta.
Quindi Bill se sei all’ascolto, o se per caso ti capiterà di passare su questo piccolo spazio di scrittura semi abbandonato, non rimpiangere di aver creato una procedura che ha preservato negli anni la sanità mentale di miliardi di persone alle prese con i blocchi dei tuoi sistemi operativi, ma sii contento invece di aver inspirato una giovane donna in una gradevole serata estiva a riprendere a scrivere dopo mesi, diciamo così, piuttosto complicati.
Da Linux-user, mi verrebbe da dire che Bill Gates se n’è pentito perché senza una scappatoia Windows sarebbe stato ancora più malvagio. 🙂
Però sì, nella vita sarebbe utile.
"Mi piace""Mi piace"
Ahahah mi piace questo modo di vedere le cose!!
"Mi piace""Mi piace"
Ogni perdita (di dati, emozioni, di tutto) contempla un guadagno così come il viceversa. Gates si può permettere di offrirci una via d’uscita dopo aver creato lo spazio escheriano perfetto. Bentornata Misschorri! (e viva i reset, ma con moderazione) 🙂
"Mi piace"Piace a 1 persona