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Perchè a volte se sai dove vai è meglio

Nonostante la mia vita interiore, e con tutta onestà anche quella esteriore, siano governate dal caos e dall’entropia, in alcuni e limitatissimi ambiti tendo ad impormi un metodo che di norma rispetto con una certa dovizia.

Uno di questi è senza dubbio la lettura. Nata lettrice mi sono sempre mossa all’interno del vasto panorama letterario grazie all’istinto e poi più grandicella spinta dalle suggestioni di qualche illuminato professore. Infatti entrare in una libreria senza avere idee particolari, può essere da certi punti di vista molto stimolante, ma da altri simula un po’ quello io chiamo l’effetto autogrill. Ti trovi circondato da un’accozzaglia di libri disposti in modo che dovunque ti giri, c’è sempre un Fabio Volo che ti sorride sornione. Per sapermi muovere in questo mondo così frastagliato, dove il vero best seller che ti propongono è l’autobiografia di Marta Marzotto, ho un paio di libri che mi aiutano ad organizzare le cose.

Il primo è 1001 libri da leggere prima di morire.

Si, lo so, che mai potrà esistere una classifica univoca dei libri da leggere prima che nostro Signore Iddio ci porti a banchettare con lui alla mensa dei giusti, però dopo aver storto io stessa il naso quando l’ho ricevuto come regalo di Natale, ho imparato ad apprezzarne l’utilità. Anzitutto metto un post it su ogni pagina di libro già letto, e mi faccio quindi un’idea precisa di quanto sono ignorante visto che ancora molto mi manca per arrivare ai mille, e poi grazie al suo contributo ho scoperto autori che mai probabilmente avrei incrociato. In più quando sono in qualche fase in cui manco di motivazione, faccio un giochino, apro casualmente la pagina e mi impongo di leggere il libro visualizzato, qualunque esso sia.

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Il secondo libro, che mi sono comprata in una delle mie frequenti crisi di ipocondria, è Curarsi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno. È molto carino, per ogni patologia c’è una suggestione letteraria molto divertente. Il tutto è affrontato con ironia, per cui se come me, preda di una crisi d’ansia in cui pensi di avere i minuti contati e stai già scrivendo il testamento, lo apri e leggi la tua cura letteraria, ti fai anche qualche risata e posticipi la tua morte ormai data per certa. I libri suggeriti sono per lo più classici della letteratura, per cui stati certi che alla voce Frattura del Menisco, non troverete la bibliografia di Maldini come indicazione.

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L’ultimo è un’acquisizione recente. Anch’esso regalatomi per Natale, è Lettori Selvaggi di Giuseppe Montesano. È un libro di più di 2000 pagine in cui c’è una sorta di mappatura dello scibile umano. Parte dalla preistoria e dalle grotte di Lascaux fino ad arrivare ai giorni nostri. Uno può leggere solo i capitoli che gli interessano, o leggerlo dall’ultima pagina alla prima (io lo faccio sempre con i quotidiani), e trovare inspirazioni letterarie per i temi interessanti. Io ho letto solo poche pagine, ma sono già stata illuminata quando si parla di questa poesia trovata in un papiro egiziano. Ve la riporto qui di sotto.

Segui il tuo cuore
fintanto che vivi!
Metti mirra sul tuo capo,
vestiti di lino fine,
profumati di vere meraviglie…
Aumenta la tua felicità,
che non languisca il tuo cuore…
I pianti dei sopravvissuti non salvano nessuno dalla tomba:
non ce n’è uno che porti con sé i propri beni,
e non torna chi se n’è andato…
Pensaci,
e passa il giorno felice:
non te ne stancare!

Forse abbiamo scoperto un antenato egiziano della Tamaro: anche lui andava dove lo portava il cuore.

monte

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